L'agenzia regionale per la protezione ambientale della Marche (ARPAM) ha comunicato nei giorni scorsi i dati 2007 delle polveri sottili (PM10) rilevati dalle centraline installate nella provincia Ancona: la situazione è preoccupante. Jesi ha sforato i limiti di legge per circa il 28 per cento dei giorni contro un limite consentito dalla legge di circa il 10 per cento, cioè 35 sforamenti in un anno.
La situazione non è migliore nei primi giorni del 2008 dove siamo arrivati al 65 per cento degli sforamenti.
“Il traffico stradale è una delle fonti principali dell’inquinamento atmosferico della nostra città – ha spiegato Leonello Negozi, presidente del Circolo Legambiente Azzaruolo di Jesi – con gravi conseguenze sia sul piano della salute. E questo non è certo un segnale di benessere, casomai il contrario. Un così alto numero di auto pro-capite è indicativo dell’arretratezza dell’intero sistema economico e la prova che è necessario investire nelle infrastrutture che migliorino la mobilità, soprattutto ferroviaria”.
Il controllo delle polveri sottili nelle nostre città è previsto dalla legislazione per la forte incidenza che queste hanno sulla nostra salute. Le patologie legate all'inquinamento da polveri sottili sono causa di asma, di affezioni cardio-polmonari e della diminuzione delle funzionalità polmonari e possono provocare una riduzione significativa dell'aspettativa di vita.
Secondo il documento dell'ARPAM -Valutazione di impatto sanitario del PM10 e dell’Ozono in 12 Comuni della regione Marche nel 2006- ogni anno nei 12 Comuni presi in esame (Ancona, Chiaravalle, Fabriano, Falconara Marittima, Montemarciano, Senigallia, Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto, Civitanova Marche, Macerata, Fano e Pesaro) sono complessivamente attribuibili a concentrazioni di PM10 superiori a 10 μg/m3 113 decessi per tutte le cause (escluse le violente), dei quali 76 per cause cardiovascolari e 18 per cause respiratorie, oltre a 107 ricoveri per cause cardiache e a 140 per cause respiratorie. Un costo sociale per la collettività oltre che una impagabile perdita dal lato umano. Facendo una rapida proporzione per Jesi si stimano 8 decessi e 17 ricoveri.
Di fronte al problema delle polveri sottili, che sempre ARPAM dichiara prevalentemente collegate alla immissione in aria di prodotti della combustione, ed in particolare al traffico autoveicolare, che cosa fanno i nostri amministratori? Poco o nulla. E a questo si aggiunge la scarsa se non assente attenzione prestata al problema da parte dei cittadini.
Il Circolo Legambiente Azzaruolo di Jesi chiede alla Regione Marche di approvare un piano d'azione finalizzato alla prevenzione, conservazione e risanamento atmosferico per la riduzione delle polveri sottili. La bozza già in circolazione è buona, ma poco realistica perché non tiene conto del contributo finanziario necessario, né tanto meno delle risorse disponibili per l'attuazione. Alla Provincia di Ancona il circolo ambientalista chiede inoltre di predisporre piani finalizzati al risanamento atmosferico e piani per la gestione di episodi acuti di inquinamento atmosferico. Al Comune di Jesi interventi per la riduzione del traffico cittadino. Richieste che sono niente di più e niente di meno di quanto stabilito per legge e per le quali la Commissione Europea, ha chiesto all'Italia informazioni sui provvedimenti che sta adottando per ridurre il livello del PM10 e soddisfare così le norme fissate dall'UE.
La situazione non è migliore nei primi giorni del 2008 dove siamo arrivati al 65 per cento degli sforamenti.
“Il traffico stradale è una delle fonti principali dell’inquinamento atmosferico della nostra città – ha spiegato Leonello Negozi, presidente del Circolo Legambiente Azzaruolo di Jesi – con gravi conseguenze sia sul piano della salute. E questo non è certo un segnale di benessere, casomai il contrario. Un così alto numero di auto pro-capite è indicativo dell’arretratezza dell’intero sistema economico e la prova che è necessario investire nelle infrastrutture che migliorino la mobilità, soprattutto ferroviaria”.
Il controllo delle polveri sottili nelle nostre città è previsto dalla legislazione per la forte incidenza che queste hanno sulla nostra salute. Le patologie legate all'inquinamento da polveri sottili sono causa di asma, di affezioni cardio-polmonari e della diminuzione delle funzionalità polmonari e possono provocare una riduzione significativa dell'aspettativa di vita.
Secondo il documento dell'ARPAM -Valutazione di impatto sanitario del PM10 e dell’Ozono in 12 Comuni della regione Marche nel 2006- ogni anno nei 12 Comuni presi in esame (Ancona, Chiaravalle, Fabriano, Falconara Marittima, Montemarciano, Senigallia, Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto, Civitanova Marche, Macerata, Fano e Pesaro) sono complessivamente attribuibili a concentrazioni di PM10 superiori a 10 μg/m3 113 decessi per tutte le cause (escluse le violente), dei quali 76 per cause cardiovascolari e 18 per cause respiratorie, oltre a 107 ricoveri per cause cardiache e a 140 per cause respiratorie. Un costo sociale per la collettività oltre che una impagabile perdita dal lato umano. Facendo una rapida proporzione per Jesi si stimano 8 decessi e 17 ricoveri.
Di fronte al problema delle polveri sottili, che sempre ARPAM dichiara prevalentemente collegate alla immissione in aria di prodotti della combustione, ed in particolare al traffico autoveicolare, che cosa fanno i nostri amministratori? Poco o nulla. E a questo si aggiunge la scarsa se non assente attenzione prestata al problema da parte dei cittadini.
Il Circolo Legambiente Azzaruolo di Jesi chiede alla Regione Marche di approvare un piano d'azione finalizzato alla prevenzione, conservazione e risanamento atmosferico per la riduzione delle polveri sottili. La bozza già in circolazione è buona, ma poco realistica perché non tiene conto del contributo finanziario necessario, né tanto meno delle risorse disponibili per l'attuazione. Alla Provincia di Ancona il circolo ambientalista chiede inoltre di predisporre piani finalizzati al risanamento atmosferico e piani per la gestione di episodi acuti di inquinamento atmosferico. Al Comune di Jesi interventi per la riduzione del traffico cittadino. Richieste che sono niente di più e niente di meno di quanto stabilito per legge e per le quali la Commissione Europea, ha chiesto all'Italia informazioni sui provvedimenti che sta adottando per ridurre il livello del PM10 e soddisfare così le norme fissate dall'UE.
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