Tre sono gli assi principali e costitutivi del PEAR (Piano Energetico Ambientale Regionale) Marche:
• risparmio energetico tramite un vasto sistema di azioni diffuse sul territorio e nei diversi settori del consumo, soprattutto nel terziario e nel residenziale. Strumenti attivabili: campagne di sensibilizzazione ed informazione; programmi di incentivazione agili e significativi caratterizzati da semplicità burocratica nonché da sistematicità e continuità degli interventi;
• impiego delle energie rinnovabili con particolare riferimento all’energia eolica ed alle biomasse di origine agro-forestale anche per la produzione di biocarburanti. Per quanto riguarda l’energia solare il suo ruolo strategico verrà sottolineato rendendone sistematico lo sfruttamento in edilizia;
• ecoefficienza energetica con particolare riferimento ai sistemi distrettuali delle imprese, ad una forte e diffusa azione di innovazione tecnologica e gestionale, alla produzione distribuita di energia elettrica ed energia termica presso consistenti bacini di utenza localizzati in numerose valli marchigiane e lungo la fascia costiera.
Quest'ultimo punto, in particolare dove si parla di produzione distribuita di energia elettrica ed energia termica, è disatteso dalla giunta regionale delle Marche quando dichiara la conformità al PEAR della centrale di 60 MW nel sito di Falconara e della centrale di 18 MW nel sito di Jesi.
Comuni, entrambi, situati in un area dichiarata dalla Regione stessa ad elevato rischio di crisi ambientale (AERCA) nella quale si produce 85,9% dell'energia elettrica prodotta nella Regione Marche (dati 2007 fonte TERNA).
E pensare che l'Europa con la nuova Direttiva sulle energie rinnovabili approvata dal parlamento il 17 dicembre 2008 dichiara; confermando lo strumento programmatico del PEAR: “E' opportuno sostenere la fase di dimostrazione e commercializzazione delle tecnologie rinnovabili decentrate. Il passaggio a una produzione energetica decentrata presenta molti vantaggi, quali l'utilizzo delle fonti di energia locali, maggiore sicurezza locale degli approvvigionamenti, minori distanze di trasporto e conseguente ridotta dispersione energetica. Viene favorito inoltre lo sviluppo e la coesione delle comunità grazie alla disponibilità di fonti di reddito e alla creazione di posti di lavoro a livello locale.”
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