Sabato 25 aprile, in occasione del XXIII anniversario del disastro di Chernobyl i volontari del Circolo Legambiente Azzaruolo di Jesi saranno in Piazza della Repubblica a partire dalle ore 9.00 per chiedere un sistema energetico moderno, pulito e sicuro, senza nucleare e riaffermare il sostegno al Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR).
Il governo Berlusconi ha deciso per un ritorno del nucleare nel nostro Paese, con un obiettivo dichiarato di produrre il 25% dell’energia elettrica dall’atomo. Per promuovere questa decisione ha inaugurato da qualche mese una campagna di disinformazione sulle presunte opportunità che questa scelta garantirebbe al nostro Paese.
Il governo Berlusconi ha deciso per un ritorno del nucleare nel nostro Paese, con un obiettivo dichiarato di produrre il 25% dell’energia elettrica dall’atomo. Per promuovere questa decisione ha inaugurato da qualche mese una campagna di disinformazione sulle presunte opportunità che questa scelta garantirebbe al nostro Paese.
Se l’Italia decidesse di puntare sul nucleare, causa le ingentissime risorse necessarie per sostenere questa avventura, abbandonerebbe qualsiasi investimento per lo sviluppo delle rinnovabili e per il miglioramento dell’efficienza, che sono invece le soluzioni più immediate ed efficaci per recuperare i ritardi rispetto agli accordi internazionali sulla lotta ai cambiamenti climatici, e rinuncerebbe alla costruzione di quel sistema imprenditoriale innovativo e diffuso in grado di competere sul mercato globale, che ad esempio in Germania occupa ormai 250.000 lavoratori.
“Noi di Legambiente – ha dichiarato Leonello Negozi, vicepresidente del Circolo Legambiente Azzaruolo – riteniamo che la risposta ai cambiamenti climatici sia il Piano Energetico Ambientale Regionale, nel quale un asse principale è la produzione distribuita di energia elettrica e termica, cioè la filiera corta. Questo scelta significa non acconsentire nella bassa Vallesina alla costituzione di un nuovo polo energetico previsto nel piano di riconversione Eridania-SADAM. In questa area definita dalla regione ad elevati rischio di crisi ambientale (AERCA) è già prodotta l'86% di tutta l'energia elettrica prodotta nella regione Marche. Non prefigurare la costituzione di un nuovo polo energetico è stata anche la volontà espressa da tutti i consiglieri regionale in una mozione votata all'unanimità nel dicembre scorso.”
“Noi di Legambiente – ha dichiarato Leonello Negozi, vicepresidente del Circolo Legambiente Azzaruolo – riteniamo che la risposta ai cambiamenti climatici sia il Piano Energetico Ambientale Regionale, nel quale un asse principale è la produzione distribuita di energia elettrica e termica, cioè la filiera corta. Questo scelta significa non acconsentire nella bassa Vallesina alla costituzione di un nuovo polo energetico previsto nel piano di riconversione Eridania-SADAM. In questa area definita dalla regione ad elevati rischio di crisi ambientale (AERCA) è già prodotta l'86% di tutta l'energia elettrica prodotta nella regione Marche. Non prefigurare la costituzione di un nuovo polo energetico è stata anche la volontà espressa da tutti i consiglieri regionale in una mozione votata all'unanimità nel dicembre scorso.”
Nel banchetto in piazza, inoltre, i cittadini potranno firmare l'appello che Legambiente invierà al Presidente del Consiglio dei Ministri per chiedere un modello energetico moderno, pulito e sicuro, senza nucleare e nuove centrali a carbone, basato su innovazione, miglioramento dell’efficienza, sviluppo delle rinnovabili e sul gas come fonte fossile di transizione. Un modello che permetta all’Italia di avvicinarsi agli obiettivi di Kyoto per il 2012 ed il rispetto della scadenza europea del 2020.
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