giovedì 23 aprile 2009

XXIII anniversario tragedia di Chernobyl


Sabato 25 aprile, in occasione del XXIII anniversario del disastro di Chernobyl i volontari del Circolo Legambiente Azzaruolo di Jesi saranno in Piazza della Repubblica a partire dalle ore 9.00 per chiedere un sistema energetico moderno, pulito e sicuro, senza nucleare e riaffermare il sostegno al Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR).
Il governo Berlusconi ha deciso per un ritorno del nucleare nel nostro Paese, con un obiettivo dichiarato di produrre il 25% dell’energia elettrica dall’atomo. Per promuovere questa decisione ha inaugurato da qualche mese una campagna di disinformazione sulle presunte opportunità che questa scelta garantirebbe al nostro Paese.

Se l’Italia decidesse di puntare sul nucleare, causa le ingentissime risorse necessarie per sostenere questa avventura, abbandonerebbe qualsiasi investimento per lo sviluppo delle rinnovabili e per il miglioramento dell’efficienza, che sono invece le soluzioni più immediate ed efficaci per recuperare i ritardi rispetto agli accordi internazionali sulla lotta ai cambiamenti climatici, e rinuncerebbe alla costruzione di quel sistema imprenditoriale innovativo e diffuso in grado di competere sul mercato globale, che ad esempio in Germania occupa ormai 250.000 lavoratori.
Noi di Legambiente – ha dichiarato Leonello Negozi, vicepresidente del Circolo Legambiente Azzaruolo – riteniamo che la risposta ai cambiamenti climatici sia il Piano Energetico Ambientale Regionale, nel quale un asse principale è la produzione distribuita di energia elettrica e termica, cioè la filiera corta. Questo scelta significa non acconsentire nella bassa Vallesina alla costituzione di un nuovo polo energetico previsto nel piano di riconversione Eridania-SADAM. In questa area definita dalla regione ad elevati rischio di crisi ambientale (AERCA) è già prodotta l'86% di tutta l'energia elettrica prodotta nella regione Marche. Non prefigurare la costituzione di un nuovo polo energetico è stata anche la volontà espressa da tutti i consiglieri regionale in una mozione votata all'unanimità nel dicembre scorso.”


Nel banchetto in piazza, inoltre, i cittadini potranno firmare l'appello che Legambiente invierà al Presidente del Consiglio dei Ministri per chiedere un modello energetico moderno, pulito e sicuro, senza nucleare e nuove centrali a carbone, basato su innovazione, miglioramento dell’efficienza, sviluppo delle rinnovabili e sul gas come fonte fossile di transizione. Un modello che permetta all’Italia di avvicinarsi agli obiettivi di Kyoto per il 2012 ed il rispetto della scadenza europea del 2020.

domenica 5 aprile 2009

lettera aperta all'assessore regionale Paolo Petrini sulla riconversione ERIDANIA-SADAM di Jesi



Egregio Assessore,
con riferimento al dibattito avvenuto nel Consiglio Regionale del 9 dicembre 2008 in occasione della presentazione della mozione n° 309 avente con oggetto “Situazione Eridania- Sadam” ed alla luce del prossimo incontro a Roma del 7 aprile presso il Ministero dell'Agricoltura, vogliamo inviarLe due nostre osservazioni, che elenchiamo di seguito:

a) Impatto ambientale
Lei ha affermato: “Perché nell’ambito dell’accettabilità sociale di queste riconversioni non si può, facendosi magari scudo anche dei lavoratori, procurare maggior disagio alla popolazione, ma ci si orienta verso un disagio minore. Questo è un orientamento che non solo è presente, ripeto, nella proposta Sadam di Jesi, ma che può essere ancor più raggiunto, se occorre, attraverso un’ulteriore riduzione di questa potenza”.
Noi condividiamo con Lei l'esigenza di ridurre il disagio alla popolazione. Ad oggi, constatiamo che sul tema dell'impatto ambientale abbiamo solo le dichiarazioni dell'Azienda, che dovranno essere confermate dalla Valutazione d'Impatto Ambientale (VIA).
b) Piano Energetico Ambientale Regione (PEAR)
Lei ha affermato: “Come ci siamo mossi su questo? Ci siamo mossi all’interno di orientamenti che sono internazionali (protocollo di Kyoto), europei (vi ricordo la norma del 20-20-20, così come quello dell’addizionamento dei carburanti attraverso bio-combustibili per il 5,75% entro il 2010) e non ultimo, come era assolutamente ovvio, attraverso le norme che ci siamo dati, cioè il PEAR
Noi non riteniamo che il piano di riconversione Eridania – Sadam rispetti le linee guida presenti nel PEAR.

Estratto dal Piano Energetico Ambientale Regione
“Tre sono gli assi principali e costitutivi del PEAR: 1) risparmio energetico; 2) impiego delle energie rinnovabili; 3) ecoefficienza energetica con particolare riferimento alla produzione distribuita di energia elettrica ed energia termica (filiera corta). ...
Le motivazioni a favore della generazione distribuita in cogenerazione (filiera corta) sono:
• ...utilizzo congiunto di energia elettrica e di energia termica ...;
• ...biomasse disponibili in loco ...;
• ...minori perdite nella rete di trasmissione e di distribuzione ...;
• ...condizioni per una consistente sicurezza nell’approvvigionamento elettrico;
• ...diluire l’impatto da emissioni in atmosfera;
• ...il sistema imprenditoriale marchigiano potrebbe cogliere l’opportunità per divenire, insieme alle istituzioni e agli enti locali, attore protagonista nel mercato libero dell’energia;
• ...occupazione qualificata e diffusa sul territorio per la progettazione, la realizzazione, la gestione e la manutenzione degli impianti;
• ...creare i presupposti infrastrutturali per l’utilizzo delle celle a combustibile...”

Per la Presidenza del Circolo Legambiente Azzaruolo di Jesi permettere l'installazione di un'altra centrale nella bassa Vallesina, che è classificata dalla regione stessa “Zona ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale (AERCA)”, dove già è installata una potenza efficiente lorda del 86% di tutta l'energia elettrica prodotta nella regione Marche ed il 40 % dell'energia consumata nel 2007, vuol dire non seguire le indicazioni del PEAR nel suo terzo asse (generazione distribuita) e rendere l'economia marchigiana meno competitiva.
Accorciare la filiera, cioè ridurre la distanza tra il luogo di produzione e quello di utilizzo di energia, rende più competitivo il sistema economico marchigiano.


Nella stessa riunione del Consiglio Regionale l'Assessore all'Industria, all'Energia ed alle Fonti Rinnovabili Fabio Badiali evidenziava come “il problema dell’occupazione è drammatico per tutti e quindi anche per la nostra regione”.
La questione ora è come uscire da questa crisi mondiale e da questa riconversione più forti e più coesi? Questa è la sfida a cui la politica non si può sottrarre se non abdicando al proprio compito.
Noi riconfermiamo l'impostazione generale del PEAR e le sue linee di azione strategiche della politica integrata energetico-ambientale. Lavorare per questa scelta ci farà uscire dalla crisi più forti e con maggiori opportunità occupazionali.

Nella vicenda Eridania-Sadam questa visione è stata confermata anche dalle prese di posizioni di diversi operatori economici e da diverse amministrazioni locali del territorio.
Non va altresì dimenticato, che su quest'area è presente anche un'altra richiesta: l'installazione di due nuove centrali per complessivi 580 MW presso l'API di Falconara.

Fiduciosi che alla fine le sue decisioni sapranno essere in linea con le linee di azione del PEAR votato dal Consiglio Regionale nella scorsa legislatura, Le inviamo i nostri migliori auguri di un buon lavoro.