martedì 12 febbraio 2008

Appello per la salvaguardia del paesaggio delle Marche





Tornano in piazza i volontari del Circolo di Legambiente 'Azzaruolo' di Jesi.
Gli ambientalisti saranno infatti in Piazza della Repubblica domani ( sabato 26 gennaio) a partire dalle ore 9.00 per promuovere la raccolta firme dell'appello per la salvaguardia del paesaggio marchigiano lanciato a fine novembre scorso dal C.P.M (Coordinamento Paesaggio Marche). L'obiettivo è quello di chiedere a Regione, Province e Comuni un impegno concreto per fermare le urbanizzazioni selvagge nel nostro territorio.

“Ogni anno nelle Marche vengono costruiti cinquecento nuovi capannoni e distrutti cinquemila ettari di terreni agricoli e di verde: occorre che le istituzioni invertano la rotta se non vogliamo che questo territorio diventi una distesa di cemento”. A denunciarlo è il Coordinamento Regionale per la Tutela del Paesaggio delle Marche (C.P.M) soggetto apartitico promosso da Polis Nova, Laboratorio Recanati, Legambiente Marche e Coldiretti Marche ed al quale hanno aderito oltre quaranta associazioni.
Dal 2000 ad oggi nelle Marche sono stati rilasciati permessi per costruire per una media di otto milioni di metri cubi all'anno, di cui cinque milioni per fabbricati non residenziali, mentre la superficie agricola è passata dai 707.500 ettari del 2000 ai 682.500 del 2005, con un saldo negativo di 25mila ettari. Ogni anno il territorio marchigiano ha perso circa l'1% di superficie agricola e di verde.

In particolare il C.P.M chiede alla Regione di esercitare con efficacia ed autorevolezza i poteri di programmazione e di controllo perché “e' più che necessario che venga formulata subito una strategia di governo del territorio – ha spiegato Leonello Negozi Presidente del Circolo Legambiente Azzaruolo di Jesi – che si basi sulla valorizzazione della tipicità e della bellezza del paesaggio marchigiano come risorsa e presupposto di sviluppo ,benessere e qualità della vita”.

L'appello è rivolto anche alle Province per puntare l'attenzione sulla necessità di orientare e coordinare con sempre maggiore efficacia i piani regolatori dei Comuni. La pianificazione provinciale deve aiutare quest'ultimi a raggiungere obiettivi di qualità e a respingere le pressioni degli interessi particolari.

Il Coordinamento chiede infine alle amministrazioni pubbliche di fermare il consumo di territorio e di perseguire azioni di riqualificazione e rinaturalizzazione. "Si tratta soprattutto di trovare altri sistemi per far fronte alle esigenze dei bilanci comunali- ha concluso Negozi- in alternativa alla decisione miope e dannosa di attuare urbanizzazioni che rischiano di compromettere per sempre la bellezza dei nostri paesaggi".

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